venerdì 24 febbraio 2017

Medico Non Obiettore Non è merce di scambio




Sono un Medico non obiettore dal giorno in cui mi sono laureata. Forte e chiaro lo ripeto:
a- No a qualsiasi forma di mobilità dei Medici non obiettori.
Non siamo merce di scambio e garantiamo una legge dello Stato negli Ospedali dove siamo stati assunti.
E' una forma di punizione spostarci in altri ospedali. Ci vedremmo trasformati in poveri fessi "mazziati e cornuti". Non siamo solo medici non obiettori. A nessuno piace pensare che rendere possibile una legge dello Stato sia un carattere distintivo delle tante attività che svolgiamo nell'ambito della nostra professione.
Semplicemente siamo dei professionisti a tutto tondo, anestesisti e ginecologi. Non si capisce la mobilità altrimenti a quali medici dovrebbe essere rivolta. Forse ai valdostani per la loro bassissima adesione alla obiezione di coscienza? Quale è la proposta: mandarli in mobilità in Veneto, Lazio, Campania ecc.? Non dobbiamo sopperire alla incapacità di scelta e governo delle ASST della politica.
b- No ai gettoni di presenza per far sì che sia garantita la 194 negli ospedali dove vi è una obiezione di struttura.
Non si fanno "marchette" sul corpo delle donne!
Ogni Ospedale con una Ginecologia e Ostetricia deve avere un organico che rispetti l'espletamento di tutti i carichi di lavoro nel rispetto delle norme dello Stato.
Una IVG non è comparabile ad interventi di elezioni come tiroidectomie, ernie inguinali, colecistectomie, ecc. ecc. Il carico emozionale esiste ed è aspetto non trascurabile.
Volentieri ci spostiamo nelle giornate di riposo ad espletare turni di 118 o come gettonisti in ospedali in deficit di organico, lì dove mancano anestesisti per interventi in elezioni qualsiasi. I soldi piacciono a tutti e le nostre buste paga sono ferme da 8 anni.
Non andremo da nessuna parte per coprire doveri di colleghi con problemi di coscienza, non per tutti dettati dal credo religioso e a cui viene offerta su un piatto d'argento la possibilità di rifiutare una parte del lavoro. La 194 è una legge, è compito delle amministrazioni creare le condizioni per cui in ogni ospedale vi sia personale medico e infermieristico sia possibile l'espletamento di una legge dello Stato. La legge presenta scappatoie nell'art.9. Marina Terragni e la sottoscritta abbiamo lavorato per una proposta di modifica che renda l' obbligo di assunzione dei medici 50% obiettori e 50% non obiettori basandosi sull' impiando costituzionale della legge. Solo così non sarà più possibile l'obiezione di struttura e permetterà la presenza H24 di medici non obiettori in ogni ospedale.
La posizione di alcune associazioni laiche,parlamentari, così come dell'Ordine dei Medici del Lazio deve essere rigettata e pure con sdegno.