domenica 9 aprile 2017

La meritocrazia non passa per la BCC a Castellana Grotte



La Banca d'Italia, nel lontanissimo 2015, si arrabbiò un bel pò con le banche pugliesi quando scoprì che le donne erano quasi assenti.
Lacuna trasversale a tutto il comparto finanziario pugliese per intenderci.
Si arrabbiarono così tanto che invitarono le nostre "bancarelle" locali a fare sì che almeno il 20% della composizione dei nuovi consigli di amministrazione venga declinato al femminile.
Non solo, ma la Banca d'Italia  fece sapere che il mancato raggiungimento della soglia diverrà oggetto di analisi e confronto con la commissione di Vigilanza.
Lavori scientifici tra cui quello di Maria Luisa Stefani e Silvia del Prete dimostrano quanto la presenza delle donne nei board delle banche crea impulso vitale di crescita economica, abbassamento della età media, innalzamento dell'istruzione e affermazione della meritocrazia.
E' recentissima la notizia della nuovo consiglio di amministrazione di Castellana Grotte.
Solo una donna su 23 tra presidente, amministratori, probiviri e collegio sindacale.
Grande novità ! Prima volta nella sua storia la presenza di una donna.
Dato che la BCC di Castellana ha oltre mezzo secolo di storia, non basteranno altri 2 secoli per una composizione di equilibrio.
Eppure donne in gamba tra gli artigiani,  commercianti, commercialisti, avvocati ce ne sono tantissime.
La legge Golfo/Mosca purtroppo ( quote rosa nei CDA)   non trova applicazione nelle BCC ma buonsenso e equilibrio avrebbero dovuto suggerire una maggiore adesione ad un modello di società di cui la nostra città è parte e non è certo avulsa.
Non si tratta di applicare solo una quota di genere ma affermare il principio della meritocrazia che certo non ha una connotazione sessuale ma è espressione di rappresentanza delle intelligenze.






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