mercoledì 4 maggio 2016

Corrado Augias I confini persi


I confini persi
Molte le polemiche scatenate dall'intervista a Corrado Augias sul dramma di Fortuna, uccisa a sei anni dopo essere stata abusata sessualmente.
L'intervista molto bella e dettagliata terminava con una frase infelice  «Aveva 5-6 anni ma si atteggiava come se ne avesse 16-18».Letta così si può solo polemizzare e accusarlo di becero maschilismo ma quella frase deve essere contestualizzata nella perdita dei confini la cui unica responsabilità è da ricercare, senza alcuna difficoltà, nel mondo degli adulti.
Spiego con un esempio lampante e che tutti conosciamo.
E' normale che l'Italia si appassioni a quelle trasmissioni domenicali dove vengono educati bambini a cantare gli amori più controversi degli adulti?
Interpretazioni di canzoni meravigliose, dal contenuto non certo per l'infanzia, di brani resi famosi da Mina, Mia Martini ecc. La RAI, Mediaset trasmettono Format con bambine agghindate con estrema ricercatezza tra line di demarcazione non esattamente definite del vestire di donne in piena maturità sessuale ed emozionale.
A me vedere una bimba cantare " l'importante è finire" o "minuetto" mette imbarazzo,faccio esempi a caso....non sono certa abbiamo cantate queste ma simili certamente.
(tra l'altro testi in cui pazze masochiste e dedite al martirio si prostrano al il maschio padrone e sempre vincitore)
I maschietti, anche loro agghindati secondo una logica perversa sono vestiti elegantemente come andassero a fare da testimoni a qualche matrimonio, incravattati. Sono i veri trionfatori ( anche nell'infanzia l'insegnamento all' emulazione del mondo maschio adulto è perfetta, i testi quelli che sappiamo dove al peggio finiscono nel trovare consolazione nelle braccia di mammà o in quelli verdi di mamme altrui.
Chi non ha visto anche 10 minuti quelle trasmissioni? Per non parlare degli irresponsabili genitori in lacrime dopo l'esibizione del figlio/a.
Il messaggio che passa, non proprio subliminale, è che attraverso la musica questi bambini entrano di diritto nel mondo adulto, con l'introiezione di tutte le sue colorazioni, non esattamente plasmabili al mondo dell'innocenza.
Passano messaggi confusi, recepiti nelle periferie di subcultura metropolitana e non, quali mondo reale, appunto normale.
Questa bambina era bella, anzi bellissima, le avevano rubato l'innocenza con la complicità della madre che ora si dispera e piange, con la complicità di donne e uomini che sapevano e chiudevano l'uscio perchè nulla trapelasse dalle loro case e da quella casa.
Qui le responsabilità non sono di Augias che non è riuscito a dire con parole diverse sul finale un concetto banale e vero.
Non è giusto devastare il mondo dell'infanzia con messaggi impropri, non ultimo quello trasmesso da quelle trasmissioni che sono una vera e propria espressione della pedofilia. Non ho mai sentito voci levarsi forti, nessuno che abbia detto che vanno chiuse. Fanno molta audience.

http://www.giornalettismo.com/archives/2094403/corrado-augias-fortuna-loffredo/