lunedì 21 dicembre 2015

Lo strano modo di interpretare la funzione del Consigliere di maggioranza al Comune di Castellana Grotte

Piazza Leonardo da Vinci Castellana

Succedono cose strane nel mio paese.
Una associazione di volontari si fa carico della ristrutturazione di una piazza, indecorosamente abbandonata da anni da ogni intervento da parte della pubblica amministrazione.
I commercianti, i cittadini aiutano questi ragazzi,  mettendo a disposizione la luce, dando soldi per le spese, offrendo la manodopera.
La piazza ritorna in pochi giorni ad avere dignità. Non più erbaccia, sporcizia e abbandono.
Eccola in foto nel suo splendore, così come l'ha fotografata l'associazione dei volontari.
La cittadinanza applaude.Grande iniziativa! Tutti bravissimi.
Io che ho forse il naso troppo fino per non avvertire che qualche maleodore, vado a guardare meglio come questa iniziativa è nata e vedo che tra i promotori, se non il promotore, c' è un Consigliere di Maggioranza Quaranta.
Non solo! a termine del lavoro il Sindaco Tricase si fa bello e grande facendosi fotografare con la piazza splendidamente rimessa a nuovo.
Nessuno si domanda: ma scusate che stai a a fare Consigliere di Maggioranza Quaranta in Consiglio Comunale?
Chi è responsabile del decoro di questa piazza se non l'amministrazione di cui fai parte a pieno titolo?
Perchè non è stata una tua priorità in Comune, lì dove il madato elettorale ti ha assegnato il compito di  porvi riparo?
La Farsa, se non vogliamo esprimerla meglio come manovra di immagine per le prossime elezioni, sta in questo adoperarsi e farsi belli prendendo in giro la buonafede delle persone.
Che siete stati eletti a fare se non per garantire il decoro della città?
Consigliere Quaranta quanti interventi hai fatto in Consiglio Comunale perchè la Amministrazione di cui fa parte ripulisse quella piazza?
Sei garante di una gestione della Città che differenzia sotto il 20%.
Il Coraggio non si fa speculando sulla buonafede dei castellanesi!
C'è da vergpognarsi solo ad averlo solo pensato!
Incommentabile il Sindaco che addirittura sorridente stringe le mani .
Dimettetevi piuttosto. Siete degli incapaci a tal punto da chiamare voi stessi dei volontari per riparare i vostri danni! 

lunedì 7 dicembre 2015

I Diritti non si pagano No alla GPA

La GPA non è un Diritto

Sono giorni  di grande dibattito sulla possibilità per coppie non fertili di poter contrattare la gestazione con donne quasi sempre in gravi difficoltà economiche.
Chiarisco che non si tratta di essere oppositivi dell'Utero Solidale, dove non esiste contrattazione e pagamento  ma un grande atto d'amore offerto  da una sorella, una amica ad una donna colpita da una severissima malattia che l'ha resa sterile.
Non condivido invece un solo passo delle varie motivazioni addotte perchè una coppia di uomini debba avere il diritto di appropriarsi della vita delle donne comprando (se mai nella realtà vera  fosse possibile)  la maternità.  Non solo!   la GPA esclude  il diritto del nascituro all'avere una MADRE.
Riflettevo quanto la Madre  ci accompagni sempre, dalla nascita alla morte.
E penso al Fine Vita.
Non c'è agonizzante che, anche quando la coscienza "c'è e non c'è", non invochi quel nome e non lo  ripeta finchè il fiato lo consente. Non  ho mai visto un agonizzante invocare il padre.
Nemmeno a Chi l'ha visto, programma che seguo con una certa costanza, mi è capitato di vedere 70/80enni alla ricerca del padre che inseminò la madre e non riconobbe quel figlio!
Mettono tanta tenerezza invece quei signori per lo più pensionati alla ricerca della madre, quella che non li cercò o non riuscì a trovarli dopo averli  abbandonati nella ruota di qualche chiesa.
La ricerca della madre non finisce mai e non c'è pacificazione.
I bambini nati con la  GPA (acromio di Gravidanza Per Altri) andranno a vivere con persone che li ameranno e tanto, ma di madri non avranno traccia se non in quel diffuso concetto dell'essere voluti bene da soggetti diversi.
La mia negazione alla legalizzazione si concentra su pochi ma essenziali punti:
1- Vendita contrattuale della gestazione.
Le donne che portano avanti gravidanze fanno affari, questi figli non avranno mai più contatto con loro, messi al mondo per una certa quantità di denaro e basta. Relazione affettiva, se esistita, non potrà essere consentita.Il legame finisce lì, deve finire lì.
In tutte le nazioni dove è legale vi è una sperequazione abissale tra le parti.
Le canadesi che si prestano all'affare non appartengono alla borghesia di Montreal e nemmeno all'aristocrazia di Toronto. Diciamolo e non nascondiamo il disagio economico di queste donne dietro un passaporto! Sono delle sottoproletarie senza mestiere e occupazione!
Le donne indiane vengono persino usate dai mariti come fabbrichette di indotto economico e sfruttate doppiamente..altro che storie.
2- i maschi hanno tutto. Il Patriarcato ci ha impoverito di ogni forma di potere sostanziale, dobbiamo combattere con denti sanissimi e coltelli affilati per conquistare qualsiasi cosa, mettendoci sempre il doppio se non il triplo della fatica.
Perchè vogliono ora appropriarsi dell'unica cosa che non hanno: la capacità gestazionale, la possibilità di essere madri?
3- negazione dei Diritti del nascituro
Le famiglie gay maschili saranno piene di amore e ogni forma di bellezza, avranno pure tanti soldi per potersi permettere un investimento così importante (in Canada circa 100.000 euro) ma non si capisce perchè questo sia un Diritto per loro e venga negato al bambino il Diritto alla Madre.
4- I Diritti non si pagano.
Se possono essere comperati hanno altri nomi meno che quello.
Non sono diritti. Punto.

sabato 14 novembre 2015

Castellana non merita una così irresponsabile amministrazione

Le isole ecologiche di Tricase
Rispetto del Centro Storico per Tricase




Castellana Grotte fa parte di quei comuni del sud-est barese che si sono sempre distinti per centri storici inbiancati, belli e puliti, e anche se le zone  moderne e periferiche non mancano di abusi edilizi , restano città estremamente civili per l'ordine e la pulizia delle strade.





Il cittadino castellanese oggi sa che questa immagine che siamo riusciti sempre a trasmettere non corrisponde più al vero e che le condizioni igienico sanitarie delle nostre strade sono indecenti e pericolose.
La realtà va oltre l'immaginazione. Le Isole Ecologiche, fortemente volute e perseguite dalla Amministrazione Tricase,  mostrano a tutti il  FALLIMENTO TOTALE della stessa, nella sua sfida più importante, quella della gestione dei Rifiuti.

Lo dico però forte è un fallimento che coinvolge anche gran parte della OPPOSIZIONE, incapace di arginare il progressivo degrado della città attraverso scelte politicamente non paganti  ma necessarie.
E' innegabile e non dobbiamo nasconderlo: organizzare il Porta a Porta non paga in consensi elettorali, comporta sforzi organizzativi immani per le amministrazioni che devono affrontare un processo educativo non da poco per chi è uso raccogliere consensi con favori e promesse.
Il Cittadino diviene soggetto responsabile, non può solo delegare e per raggiungere questo deve essere informato e avere una gestione della città ferma e responsabile.
Certo il Consigliere Vito D'alessandro poteva ben poco fare:
solissimo lo abbiamo visto  votare contro lì dove tutta l'opposizione doveva insorgere.
Nel Consiglio Comunale del 29/07/2015 - Deliberazione 17 - la maggioranza approvava, con l'astensione dei consiglieri Pinto e Galizia e voto Contrario di D'alessandro, un piano industriale per la Gestione dei Rifiuti Solidi Urbani che gridava e grida scandalo e vendetta al cospetto della Civiltà e della Difesa dell'Ambiente.
Non solo!! La capacità oppositiva   all'interno del Palazzo è mancata soprattutto nella denuncia del  PERCHE' questa disastrosa amministrazione e la sua società Multiservizi hanno perseguito un  progetto assurdo, asociale, antieconomico, aculturale.
Fallimentare sulla gestione nel nostro territorio della raccolta differenziata.
I Social network registrano nelle pagine dei castellanesi una vera e propria insurrezione e  denuncia del Degrado assoluto conseguente alla posizione delle Isole Ecologiche di Prossimità.
Non mancano anche foto di roditori nelle  prossimità dell'Isola di Largo Portagrande .
Cosa sono queste isole?
Sono 7 bidoni che i cittadini si sono visti collocare sottocasa d'avanti alla'Arco Barberio, in via Bligny e in diversi punti della città.
Isole ( e su questa parola potremmo lasciarci andare a molta ironia ma la evitiamo) subito diventate immagini, centri di sporcizia e degrado,bidoni dove vengono buttati i rifiuti senza alcuna forma di controllo, senza che la città sia mai stata preparata e persino rassicurata sul buon fine della differenziata. Molti castellanesi  scrivono che i il personale addetto alla raccolta assicura che il differenziato viene poi unito e trasformato in indifferenziato, annullando  gli sforzi del buon cittadino. Io non voglio credere che sia così e nemmeno seguire quel vecchio adagio che dice " a pensare male non si fa peccato".
A Nulla sono valse le iniziative della Società Civile.
Noi di Castellana 2.1 abbiamo in questi tre anni denunciato con ogni forma di protesta,
dalla lotta all'amianto con petizione popolare, fortemente disattesa nella totalità delle richieste dalla amministrazione. Inascoltati, abbiamo organizzato Meeting all' Arco Barberio  a cui hanno partecipato Sindaci "ricicloni" e Assessori della Puglia che differenzia, quella che si proietta a  raggiungere ben oltre il 60% di raccolta differenziata.
Abbiamo dimostrato che è POSSIBILE anche a Castellana.
E' possibile se c'è la volontà politica, non solo perché ce lo richiede la Regione e dobbiamo risparmiare l'Ecotassa.
Castellana ha il diritto di difendere i propri figli e il suo ecosistema.
Castellana  può diventare una Città d'Europa e non questa miseria di medioevo che affoga nei suoi rifiuti.
Castellana 2.1 insieme a Sel e  M5S ha  raccolto oltre 1000 firme perché si avviasse un piano della Raccolta  Porta a Porta.  Siamo rimasti inascoltati.
Abbiamo denunciato in più occasioni anche con manifesti pubblici quello che sta accadendo e come le scelte scellerate della Amministrazione si ripercuoteranno sui cittadini.
Ecco l''ECOTASSSA, la pagheremo.
La pagheremo tutti, colpevoli, innocenti  e chi si è ribellato.
La pagheranno anche coloro che da anni si battono perché questo scempio non fosse dovuto alla città e che certo oggi non cercano accordi con chi di questo è responsabile.
Le Amministrative del 2017 ci vedranno combattere ancora perché Castellana non abbia una coalizione per vincere a tutti i costi, ci batteremo per costruire con tutte le forze sociali una Coalizione fatta di persone perbene che vogliono il BENE di Castellana.
Un Bene che pone al centro la difesa del Territorio, l’ Ambiente e  il sollevamento dal degrado morale e intellettuale della città.
Non ci interessano collusi, compiacenti e coloro che di  questo scempio e del malgoverno allargato sono impelagati sino al collo.
Castellana ha Diritto di tornare quello che è sempre stata: una bella cittadina capace di guardare al futuro,  fiera delle sue Tradizioni non certo incompatibili con la Civiltà e con l’ appartenenza all'Europa che guarda al progresso.

Mercedes Lanzilotta
Castellana 2.1














martedì 10 novembre 2015

La condanna di un Femminicida e il sorriso di Maria

Maria D'Antonio


E' stato condannato Cosimo Pagnani.

Trenta anni, interdizione podestà genitoriale e interdizione perpetua dai pubblici uffici.
E' il massimo della pena  per chi chiede il rito abbreviato,un diritto di tutti i cittadini italiani e questo prevede uno sconto della pena.
30 anni sono 30 anni!
Speriamo e  vogliamo essere certi che verranno confermati in appello.
Non è vendetta che cerchiamo ma Giustizia e Rispetto per chi non può più difendersi.
Noi  l'assassino lo ricorderemo non solo per l'efferatezza e il delitto, lo ricorderemo per colui che, non pago,  si affrettò di annunciare  al mondo di averla uccisa attraverso un post su Facebook che sintetizza tutto il suo odio e la sua determinazione : "Sei morta troia".
Maria D'Antonio fu uccisa si dall'uomo che non amava da tempo, ma venne ancor più massacrata da oltre 300 coltellate/mi piace e 400 condivisioni/coltellate.apposte a quella denuncia di vendetta compiuta.
Lei non aveva diritto alla vita.
Fu giustiziata anche da quella subcultura sessita e machista che mai smetteremo di denunciare  e combattere.
Lo faremo attraverso tutte le forme di lotta che conosciamo e lo faremo con gli uomini, quelli che sanno di non fare parte del branco di lupi, lo faremo insieme agli uomini veri, quelli che amano le donne anche quando non vengono più riamati. 

Noi Maria la ricorderemo così, con questo sguardo dolce e in testa  tanti sogni e voglia di vivere.

lunedì 26 ottobre 2015

Tatoo e conseguenze ignorate da tutti o quasi




La disinformazione domina!
I Tatuaggi sono diventati un must per tutte le età e vengono mostrati con orgoglio da una vasta fascia della popolazione italiana, dalle ragazzine non ancora quindicenni ai pensionati.
Tra farfalle, rospi, mostri, simboli giapponesi ma pure coreani, nomi, frasi della Bibbia o incitamenti della Decima MAS nonchè nomi a testimoniare amori presenti (raramente) e passati (quasi sempre), i motivi grafici da farsi disegnare sono mille e nei posti più svariati, non ultimo il basso ventre.
Questa discutibile moda è accompagnata dalla completa ignoranza in merito alle conseguenze reali derivanti dal farsi marchiare il corpo.
Il mio non vuole essere un pistolotto sui tumori che generano le chine e nemmeno dei possibili granulomi della pelle e tanto meno porre l'attenzione della inevitabile stanchezza che arriva dopo un pò di anni nel vedersi affiorare dalla camicia del collo, guardandosi allo specchio, la trota a bocca aperta.
Pochissima sanno che
a- non si può donare il sangue dopo essersi tatuati per un pò di mesi. Certo 4 mesi di sospensione sono pochi e donare il sangue non è tra le priorità dei più.
b- quei serpentoni, quelle fioriere belle colorate e fitte sulla colonna lombare impediranno alle future mamme di poter usufruire della partoanalgesia,
Certo non si partorisce tutti i giorni ma la delusione delle partorienti è grande quando si sentono negare il parto indolore una delle più grandi conquiste della ostetricia per il benessere della donna e del feto.
c- donazioni d'organo.
Non è mica necessario morire per donare  e donare significa  semplicemente aiutare...fratello,sorella, cugina ma pure una sconosciuta.
La compatibilità è cosa rarissima, trovare il donatore è come vincere una lotteria che nessuno potrà mai indire, è vincere la battaglia della vita.
Criterio di esclusione  per la donazione di midollo diventa quelle rosa idiotissima che molti anni fa  ispirarono e che dovevano comparire per forza sul malleolo sinistro.
d- non si può nemmeno donare la testa del  femore nel caso sia necessaria una protesi d'anca.
Fino a qualche anno fa finiva nei rifiuti speciali.
La medicina oggi utilizza questi "scarti" per aiutare la ricostruzione ossea per fare un semplice esempio in ragazzi che hanno avuto gravi tumori ossei per es.
Gravissimo, ma credo che il fenomeno sia sotto osservazione di chi ne capisce più di me, è il dato che avremo fra non molti anni pochissimi donatori d'organo.
In Italia ci sono 7 milioni di tatuati tra i 25 e 45 anni, questo significa che tra 20 anni il capitolo dei trapianti sarà chiuso o quasi  per assenza di donatori.Penseranno in molti: chi se ne frega! a noi le trote piacciono, i numeri romani sull'avambraccio sono una figata pazzesca e l'entusiasmo va a mille ogni volta che vedo uno con un torace glabro e su scritto "Memento audere semper".
L'Istituto superiore della Sanità ha fatto una indagine seria sul livello di conoscenza a tutto tondo degli italiani su questa moda così assurda: solo il 58,2% degli intervistati conosce i rischi mentre si abbassa al 41,7% la percentuale di chi è adeguatamente informato sulle controindicazioni alla pratica del tatuaggio.Dati che fanno riflettere e forse pensarci un pò di più prima di entusiasmarsi per un tatuaggio che con il tempo sbiadirà e faremo fatica a nascondere.


http://www.iss.it/pres/?lang=1&id=1555&tipo=6




lunedì 5 ottobre 2015

se pure la prevenzione di un carcinoma necessita di ammiccamento sessuale......

Non serve l'ammiccamento sessuale nella prevenzione

La Foto della Tatangelo nuda che abbraccia il suo seno (campagna della LILT per la prevenzione del tumore della mammella) ha destato rabbia.
Ci sono molte ragioni, prima fra tutte l'ennesimo uso strumentale della bellezza del corpo delle donne, per una ragione questa volta "nobile".
Di fatto le donne, colpite e non dalla patologia, hanno più di una ragione per sentirsi poco rispettate.
Non è solo la bellezza del corpo che va preservata, non è la bellissima,sinuosissima,sexi Tatangelo o le donne come lei  a cui è rivolta la prevenzione, ma a tutte noi.
Belle, bellissime, normali, bruttine, racchie e racchissime.
La prevenzione non riguarda un organo sessuale. Riguarda la nostra salute.
Non si può accettare la ammicante campagna della LILT semplicemente per questo.
La Tatangelo ha motivato con molto garbo il perchè abbia accettato e le si deve molto rispetto.
Merita molto meno rispetto un indegno articolo, comparso sul Fatto quotidiano, che arriva a insinuare addirittura "invidia"  e parla di sguaiatezza.
Non c'è sguaiatezza in chi lotta per le Breast Unit, non c'è invidia in una donna affetta da K del seno.
C'è rabbia perchè cose semplici da capire si devono scontrare con stereotipi maschili e voluti dalla subcultura derivante.
E' così duro da capire ?




http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/10/05/anna-tatangelo-e-la-prevenzione-se-proprio-dobbiamo-parlarne/2097134/

sabato 3 ottobre 2015

Le pensioni dei Politici, a proposito del clamore Vendola

quanti senza mestiere eletti alla Camera?
Vendola percepirà una ingente pensione dovuta ai 10 anni di Presidenza della Regione Puglia che si andrà a sommare a quella percepita da 5 legislature.
Il Web si scatena
Io meno. Trovo che il problema sia a monte.
Noi accettiamo da sempre che esistano politici che non hanno un mestiere, che già ragazzi vengono assunti nel parastato o in enti pubblici, paraculati veri e propri. Il Sindacato, il Partito, nonostante goda di finanziamenti enormi, non versa un Euro tanto li assumono l'INPS,Fondazioni o Enti vari.
Non fanno che due giorni di lavoro massimo l'anno dal datore di lavoro effettivo, sono a busta paga del partito o del sindacato che li ha in pugno e asservono.
Gente che non sa appendere un chiodo ad una parete, non artigiani, quasi tutti non laureati ( ma scrivono gran pipponi di libri) , non operai, fancazzisti se non nell'arte della parola e del sopravvivere ai cambiamenti di capetti, sino a quando diventaranno loro stessi capi o capetti.
Che caspita devono fare questi una volta finiti politicamente?
La Casta si è creata il privilegio.
La Moralizzazione della Politica parte da qui:
non eleggendo nessuno che non abbia mai timbrato un cartellino e non sappia che cosa è lavorare.
Facciamo un bell'elenco e comprenderemo che siamo tutti complici, perchè li votiamo da sempre e molti di voi continueranno a votarli. Io mi rifiuto di eleggere e votare funzionari di partito, mestieranti, saltinbanchi e fottutissimi servi di qualcuno. Dignità e onore a chi ha un mestiere, che sia Operaio dell'Italsider o Ricercatore dell'Istituto del Tumori. Una volta finita la legislatura loro si che hanno un mestiere dignitoso e sanno cosa fare avranno dove tornare ! P.S. Vendola è stato un grande Presidente della Regione Puglia. Onesto e rigoroso. Ha dato un piano regionale ambientale tra i migliori Europa e tanto altro. Ha chiamato con molto ritardo una persona competente ( Elena Gentile, medico pediatra guarda caso) alla Sanità, tenuto in gioco dal PD per questo assessorato. Luci e ombre ci sono. Tutto ciò non inficia il mio assunto NO A INGRESSI AD INCARICHI POLITICI A CHI NON HA UN MESTIERE IN MANO.

mercoledì 16 settembre 2015

Le Trivelle a Polignano e quello che Renzi non sa


Polignano a mare cuore e anima dei pugliesi


Polignano a Mare città simbolo del No alle Trivelle


Sempre più forte cresce l'onda del No alle Trivelle.
Sempre più numerose le associazioni ambientaliste si uniscono a Possibile  perchè il Referendum raggiunga il Quorum.
Sul Web l'immagine di Polignano e del suo mare, colore verde smeraldo, viene condivisa centinaia di migliaia di volte. Il Decreto Sblocca Italia 2014 non poteva scegliere,  tra i suoi siti di interesse strategico, una "città simbolo migliore di Polignano".
Non si sono nemmeno resi conto quale devastazione nella potenza nell'immaginario collettivo  potesse causare il solo pensare di programmare un impianto di infrastrutture pesanti nel nostro mare.
L'averlo definito e progettato suscita sgomento per tanta scelleratezza nel solo averlo  potuto pensare.
Polignano non è solo il paese di Modugno!
Toccare Polignano è come violare Amalfi, Sorrento, Positano.
Non c'è comparazione migliore! Questa piccola città è simbolo dell'animo,del cuore,della bellezza della mia  Regione, la Puglia.
Polignano non è una città capoluogo, non identifica la baresità come Gallipoli e Otranto "lu Salentu" .
Polignano appartiene alla Puglia tutta.
Non c'è giovane pugliese che innamorato non abbia portata la sua ragazza al "mago del gelato", lo faceva negli anni 60 con la cinquecento o la Giulietta, lo fa oggi con la Smart o la BMW di papà.
Non c'è amante che non abbia affrontato anche centinaia di chilometri pur di scambiarsi un bacio su una delle terrazze che si affacciano sul mare.
Quelle terrazze!!  quaranta metri sospesi tra il cielo e il mare, location ideale per immagini e promesse di futuri amorosi radiosi.
Non c'è famiglia che alla domenica, dopo grandi contrattazioni , non abbia pranzato a Cozze.
Non c'è padre che non abbia deciso di portare moglie e figli in gita, a fare una scappata a Polignano, perchè guardare San Vito da Cala Porto, guardare l'orizzonte è intensità pura, da far provare pure ad un bambino di tre anni.
Non c'è ospite di una famiglia pugliese che non abbia conosciuto Polignano, perchè pure se stai in vacanza a Cursi la gita d'obbligo è andare alle Grotte di Castellana, poi ad  Alberobello e finire la giornata a Polignano o viceversa.
Non c'è sub che non conosca ogni particolare del  fondale degli scogli di Polignano perchè, diciamolo forte, "le cernie di Polignano hanno un sapore particolare".
Non c'è laurea, compleanno, anniversario, conclusione di un affare importante che non sia almeno una volta stato festeggiato da Tuccino o alla Grotta Palazzese! Le Crudità di cozze, ostriche, scampi, allievi  di Tuccino o una cena in grotta sono esperienze memorabili che si raccontano ad amici e parenti a distanza di anni.
Per non parlare dei tuffi che si fanno a Polignano, non quelli spettacolari che si vedono in mondovisione.
No parlo dei Tuffi dalla scogliera a pochi metri dallo scoglio dell'Eremita, un isolotto che sta proprio di fronte. Qualcuno  ha piantato una Croce non si sa quando, di certo a tutti piace immaginare che vi abbia vissuto qualcuno, un eremita maschio perchè a nessuna donna verrebbe in mente, anche nella fantasia, che si possa vivere lì.
Renzi non lo può sapere, certo non sa nemmeno di Torre Incina e dei chilometri di costa incontaminati.
Non sa troppe cose questo Governo.
Non sa che quando dice Trivelle a noi Pugliesi  infila un coltello dentro il petto, all'altezza dello sterno, si, non sto esagerando, perchè per noi pugliesi Polignano è il posto del cuore.

sabato 25 luglio 2015

Sospendete i fuochi pirotecnici nelle feste di Puglia

Disastro Bruscella Morti 7 Operai a Modugno

E' tempo di Dolore, è tempo di sgomento, è tempo di aiuto per 7 famiglie di operai colpite dalla tragedia più immane, la perdita di un congiunto  morto sul lavoro.
Sembra impossibile, ma la "morte bianca" non si sconfigge mai.
Esistono ancora mille luoghi di lavoro dove incontrare la morte è probabile.

2014 : l'Italia conta oltre 1000 morti e la Puglia con i suoi 68 morti  nella vetta alla orrida classifica, poco onorevole terzo posto dopo Lombardia 86,  Emilia Romagna 72.
La provincia di Bari è pure al terzo posto per l' elevato numero di vittime 23.
Questi i dati forniti da Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro di Vega Engineering sulla ultima indagine sulle morti bianche in Italia relativa a tutto il 2014 elaborata sulla base di dati Inail.

Noi che amiamo le Feste di Puglia, quelle con la banda ed i concerti con le arie più famose di Verdi, Puccini e Mascagni, noi che c'innamoriamo dell'atmosfera, del vociare della festa e della gioia collettiva, noi che troviamo la Madonna, al suo passaggio nella processione di Gala, di anno in anno sempre più bella, aspettiamo con ansia la sera della festa.
A mezzanotte inizia la gara tra le aziende dei fuochi, vincerà il primo premio quella che ci regalerà i fuochi più belli.
Noi che aspettiamo ansiosi il  ritorno collettivo all'infanzia, dove il sogno per 30 minuti si fa realtà, con quel  cielo pieno di colori, noi che rivolgiamo lo sguardo in su pieno di meraviglia, ecco noi che adoriamo questa dimensione di sogno collettivo oggi dobbiamo chiedere alla Puglia di sospendere in ogni città  il ripetersi del rito.
Non c'è più il sogno oggi, ci sono 7 morti bianche.
Sette famiglie piangono la perdita di un loro caro che stava benissimo, era solo andato a lavorare.
In ogni sparo, in ogni cielo illuminato da quei fuochi, c'è il volto di chi per portare a casa il pane è morto sul lavoro.
Io vi chiedo con un accorato appello: sospendete i fuochi in tutte le feste patronali di Puglia.
Fate come Don Fabio a Torre a Mare che in accordo con il Sindaco della Città Metropolitana De Caro, devolverà l'intera somma alle famiglie degli operai colpiti e sospenderà i fuochi d'artificio previsti.
E' un segno di lutto tangibile, vero, in attesa che la Magistratura ci dica se lavorare in quelle fabbriche e regalarci sogni lo si fa in sicurezza,se è solo un terribile incidente.

Non abbiamo bisogno di sogni  se costeranno la vita di  giovani padri con figli piccoli, uno di loro aveva tanto bisogno di lavorare, tanto da percorrere 100 Km al giorno per andare incontro alla morte.

venerdì 3 luglio 2015

Il poco coraggio del Sindaco di Polignano a mare

Dr. Vitto Sindaco di Polignano a mare
manifesti omofobi a Polignano





















A Polignano a mare (Bari) si è consumato pochi giorni fa un episodio di violenza omofoba.
Il video della aggressione è divenuto in poche ore virale per l' efferatezza e la imbecillità degli aggressori, due bulletti senza arte ne parte che al grido "ricchione di merda" pestavano un gay dichiarato".
La pagina locale di Fax, giornale molto seguito nel sud est murgese, si è subito adoperata a smentire che la matrice fosse omofoba come se si potesse fare tacere persino l'evidenza. Una sorta di protezione del "buon nome della città", non richiesto dalla libertà di informazione.
Il danno della non immediata condanna e della disinformazione ha comportato inoltre una  catena di smentite su Facebook sulla natura della aggressione.
Ulteriore conferma però , qualora ve ne fosse stata necessità è arrivata non solo dalla denuncia dell'aggredito e dalla nomina del legale, dalle riprese delle videocamere e dai numerosi testimoni, anche dall'incredibile affissione di manifesti al mattino seguente che apponevano un ulteriore carico da 90 alla diffusa cultura omofoba :
"vietato toccare i ricchioni rischio contagio"
"se vieni morso da un ricchione prendi l'aiz"
"girano per Polignano due pazze isteriche che picchiano ricchione perchè più belli di loro"
Insomma perle di schifo contro le donne, contro i diritti, dense di ignoranza e intolleranza.
Che fà a questo punto sino a quel punto il Silenzioso Sindaco Dr.Vitto ?
Ci potremmo immaginare:

a- va da Leo e chiede scusa a nome di tutta la città
b- dichiara che la città si costituirà parte civile nel processo per violenza omofoba contro quei due malviventi
c- propone un Gaypride a Polignano e ne da subito il Patrocinio
d- si impegna alla apertura dello Sportello per la registrazione anagrafica delle Coppie di Fatto etero e non.
d- prende in considerazione A,B,C,D, nè fa una  somma e apre una stagione nuova per Polignano a mare tesa a trasformarla nella città più GAY FRENDLY della Puglia.

No il Sindaco di Polignano a mare "invita gli aggressori ad un atto di umiltà e a chiedere scusa a Leo".
Non ci siamo Signor Sindaco!

Lei non ha rappresentato tanti cittadini Polignanesi e non.
La sua timida proposta non serve a nessuno. Non è umiltà che si chiede.
Le minoranze richiedono rispetto e diritti.
le dirò di più: lei non ha rappresentato nemmeno quel Turismo che a Polignano porta molti soldi, Lei sa benissimo che la Costa polignanese tra Torre Incina e San Vito è definita da Spartacus ( guida internazionale Gay di tutto il mondo, la bibbia del viaggio insieme alla Planet...) un paradiso del Cruising.
Forse però di questo aspetto Lei e gran parte della città non ne vorrete parlare.
Eppure Polignano è famosa in tutto il mondo anche per quei due chilometri lì!

domenica 7 giugno 2015

Proposta: ad Albenga e Castellana Grotte "Via Loredana Colucci Vittima di Femminicidio"




foto: Loredana con suo fratello Fabio

                                                 

           Via Loredana Colucci  Vittima di femminicidio

Tra Castellana Grotte e  Albenga ci sono 1076,5 chilometri.
Tanti ne ha percorsi Loredana per seguire un sogno, per realizzare una vita insieme all'uomo che amava. Tanti ne percorreranno i suoi famigliari per riportare le ceneri a casa.
Loredana è morta, ammazzata di Femminicidio.
E' stata uccisa perchè donna, perchè proprietà di un uomo che la riteneva di sua proprietà e unico signore di vita e di morte.
Loredana non amava più quell'uomo violento, non accettava più le sue percosse e maltrattamenti.
Loredana rivoleva la sua Vita.
E' stata uccisa per mano del padre di sua figlia, un uomo incapace di amare ma che possedeva l'arma dell' odio verso le donne.
Io non conoscevo Loredana.
Sono andata via dal mio paese quando lei è nata.
Mi piace immaginarla come le sue foto me la rimandano: dolce, un pò triste ma non una donna resa, sconfitta.
Lei era forte e sapeva che la vita può cambiare, che poteva lottare,  forte dell'amore delle sue figlie e della voglia di vivere un giorno felice.
A lei non è stata concessa nemmeno di sostenere questa lotta, troppa disparità delle armi, complice uno Stato che non l'ha saputa difendere.
Lei credeva nello Stato e nelle sue leggi, si è rivolta alla giustizia con quella quotidianità e forza che solo hanno le donne che rompono il silenzio. 
Lo Stato non c'è stato, anzi..ha  affidato la sua difesa ad un giudice, lui stesso accusato di essere uno Stalker.
Certo ora c'è una indagine del Ministero della Giustizia ma mi chiedo: come sia stato possibile affidare la difesa della vittima  ad uno "accusato" egi stesso di essere un carnefice?
Non c' è stata nemmeno la polizia a difenderla.
Il DDL sul Femminicidio non diceva forse che gli stalker dovessero portare il braccialetto elettronico così da impedire che si avvicinassero alla vittima?
Non l' aveva infatti l'assassino! 
Ha avuto tutto il tempo d'ammazzarla.
Loredana l'hanno uccisa tante volte, quante si è presentata in questura?
Le chiedevano  prove sempre più stringenti, sino a quando non potettero non intervenire: l'uomo aveva tentato di strangolarla.
Fu processato:pena due anni.
Vale così poco la vita di una donna?
"Ancor meno" rispose in ultimo lo Stato! 
Lo strangolatore dopo 40 giorni era fuori ancor più accecato dall'odio.
Loredana è stata uccisa, nessuno ce la ridarà più.
Non la riavranno le due figlie ( e non voglio pensare alla piccolina che ha visto TUTTO).
Non la riavranno i famigliari.
Lo Stato deve ora  rendere Giustizia e cercare le responsabilità di chi non ha impedito quanto prevedibile e preannunciato.
Noi cittadini possiamo però fare molto perchè Loredana non sia morta invano.
Sono grata e ringrazio il Sindaco di Albenga Giorgio Cangiano e Il Sindaco di Castellana Franco Tricase per aver organizzato la marcia Martedì sera in entrambe  le città.
Sono grata ai tanti che hanno accolto il nostro invito a contribuire ad un fondo di solidarietà per aiutare la famiglia di Loredana.
Propongo di ricordare Loredana ad Albenga ed a Castellana,  perchè nessuno la dimentichi e che di Femminicidio si muore, e di intitolarle una strada: Via Loredana Colucci vittima di Femminicidio.
Ricordo a tutti di sostenere la Raccolta Fondi per aiutare la Famiglia nelle tante difficoltà che questa tragedia con se porta.
Martedì sera alle 19 ad Albenga e a Castellana saremo tutti lì a stringerci intorno alla famiglia
per te Loredana e per tutte le donne vittime di Femminicidio
Martedì 9 Giugno alle 19 ad

giovedì 4 giugno 2015

Castellana Grotte e Albenga unite per Loredana



 
COMUNICATO STAMPA del 4 giugno 2015

 

 
Il terribile femminicidio "annunciato " della povera Loredana Colucci, massacrata dal suo ex compagno che la perseguitava da anni e che aveva già in precedenza tentato di strangolarla, deve scuotere le coscienze e la rabbia di tutta Castellana Grotte, dove la povera donna era nata.

L'inadeguatezza delle leggi e delle misure che lo Stato messee in atto per impedire che le donne vengano uccise, con la atroce media di "un femminicidio ogni tre giorni", è sotto gli occhi di tutti.

Il nostro Comitato, formato da donne e uomini che ripudiano ogni forma di violenza e che combattono da sempre perché le donne abbiano quei diritti a oggi ancora negati, non può restare in silenzio. Chiediamo quindi, attraverso questo comunicato, che cittadini, associazioni e Istituzioni appoggino la nostra richiesta ai Comuni di Albenga e di Castellana Grotte di manifestare insieme, in entrambe le città, per urlare il nostro dolore e la nostra rabbia.

Pensiamo che debba essere proprio l'opinione pubblica, con in testa le proprie Istituzioni, a chiedere al Governo una maggiore attenzione al problema della violenza sulle donne, tema completamente assente da tutte le campagne elettorali. E chiediamo al legislatore di correggere immediatamente assurde distorsioni che consentano ad esempio, come è accaduto in questo caso, di concedere a un soggetto pericoloso e recidivo di avere, per un "tentato omicidio", solo 40 giorni di reclusione e poi nessuna forma di custodia cautelare.

Noi, di Castellana 2.1 chiediamo ai Primi cittadini di Castellana Grotte e di Albenga di far sentire la loro voce, perché attraverso loro si accoglie il diritto dei cittadini di essere ascoltati su questa tremenda e dilagante piaga sociale.
Chiediamo inoltre immedia esposizione nei Comuni della Bandiera a mezz'asta e il lutto cittadino.
Abbiamo aperto un conto di sostegno alle spese che la famiglia dovrà affrontare ed invitiamo tutta la città a versare un contributo tramite bonifico bancario, quale aiuto nell'affrontare le prime difficoltà. Rendiconteremo alla chiusura della somma raccolta e la invieremo alla famiglia
Raccolta Fondi Loredana Colucci
Cassa Rurale e Artgiana Castellana Grotte
IBAN IT17 I084 6941 4400 0000 0034 106


 

Mercedes Lanzilotta

Castellana 2.1

mercoledì 27 maggio 2015

Voto di scambio metastasi della democrazia



Da oltre 15 mesi ribadisco concetti semplici e chiari ma sono rimasta inascoltata.

Non ho mai riconosciuto, ne riconosco la appartenenza di Giovanni Filomeno, candidato regionale nella lista per Emiliano, al centrosinistra per le seguenti ragioni. 

1- Dalla nascita politica Giovanni Filomeno e Amici per lo Sviluppo sono stati sostenitori, attori e partecipi di coalizioni di centrodestra, con ogni mezzo avversi alla sinistra. 

2- Filomeno, come la sua lista civica, non ha mai partecipato ad una battaglia, ad un percorso che appartenga alla storia della sinistra sindacale e politica. 

Se mi ha molto meravigliato non aver avuto nessuno al mio fianco in questi mesi (al contrario sono stata derisa dal candidato e i suoi allargati  sostenitori sui socialnettwork ), sconcerto provo per il silenzio dell'oggi del centrosinistra locale così come di parte della stampa sugli ultimi accaduti.
Il sospetto del voto di scambio è pesantissimo.
Se verrà confermato, l''immagine della sinistra del nostro paese  viene lesa e  non solo!
L'allontanamento dalla politica e dalla speranza di una società più giusta e nobile trae ulteriore humus, qualora non ve ne fosse uno già così fertile. Il voto di scambio è una metastasi che distrugge l'essenza della democrazia.

Tutta la stampa nazionale ne parla, ma a Castellana c’è il silenzio totale.
Il garantismo dei codardi non ci apprtiene.
Non mi sostituisco alla Magistratura certo, il mio è un giudizio politico di condanna per avere abbassato la guardia.
Mai avremmo dovuto porci nella condizione che un nostro candidato potesse essere  sia pure  solo sospettato.
L' ansia del consenso da qualunque parte venga ha dominato ma soprattutto si è persa la bussola che deve vedere l'Etica quale fuoco alimentante l'esercizio dell'arte più nobile: essere al servizio dei cittadini.

Mercedes Lanzilotta
Castellana2.1


e tanto per non dimentcare ....chi siamo!






venerdì 17 aprile 2015

Una piccola grande storia di violenza su violenza



Forse è capitato a tutte noi, ma non ne parliamo mai.
Sempre con difficoltà le donne raccontano storie di maltrattamento, violenze subite, micro e macroscopiche. Il vissuto di ognuna di noi  è colmo.
E' la storia delle donne e del loro vivere in un universo che ci vuole silenziose, remissive.
Talvolta dimentichiamo forti delle nostre apparenti libertà.
Certo negli ultimi 100 giorni sono morte 50 donne, una ogni due giorni in Italia, ma ci stiamo quasi abituando come fosse normale.
La violenza contro le donne nasce dal "banale" per manifestare tutta la sua progressione nel crescendo delle donne morte perché donne.
Io me lo ricordo bene un "signore" nei giardini comunali, in un pomeriggio d'estate, quando mi venne incontro con il suo pene fuori dalla patta, brandendolo perchè lo vedessi bene.
Ero poco più che adolescente, mi ricordo la sua faccia paonazza e la mia fuga.
Ieri in una cittadina da quelle parti lì della mia infanzia e inizio dell'età adulta, ma sono certa accade in troppi angoli del mondo, una ragazzina è stata palpeggiata e ha subito atti di libidine da un uomo nei pressi della stazione ferroviaria.
La ragazza non ha taciuto.
Lo ha raccontato su un gruppo  di Facebook tipo "Sei di ... se...."
Non ha reagito come Mercedes adolescente che tacque, piena di vergogna come fosse stata colpa sua averlo incontrato,lei temeva poi che i genitori le potessero vietare di uscire.
( molto tempo fa gli adulti ci mettevano poco tempo ad emettere editti punitivi e
spesso immotivati )
Ieri quella ragazzina ha avuto il coraggio di raccontare e lanciare un allarme sul Network, un allarme semplice ma dettato dal terrore per l'accaduto "ragazze state attente perché  oggi mi è successo questo".
Naturalmente i commenti sono stati molteplici, tanti ragionevolmente sono intervenuti invitando la ragazza a recarsi alla Stazione dei Carabinieri per attivarli.
Altri si sono espressi con impeto, pronti a organizzare ronde e chiedendo a gran voce l'identikit.
La ragazza risponde di non averlo visto bene,  è scappata piena di orrore e paura e non lo saprebbe descrivere. 
Questa mattina con sorpresa leggiamo un post di un concittadino che pubblica una delle tante porcate che girano nel Web con il commento:
 "Trovato maniaco della stazione".
Sono foto oscene di un signore tedesco che si è siliconato il pene tanto da raggiungere considerevole e (aggiungerei) una improponibile dimensione anche per l'uso comune di tale organo.
Difficile comprendere come ad un maschio sano possa mai venire in mente di fare della ironia così becera e machista su un episodio di violenza sessuale.
Difficile comprendere come possa solo aver pensato si potesse scherzare.
Ancor più difficile è comprendere perchè non abbia subito cancellato quel post dopo le prime proteste e nemmeno gli sia passato in mente di chiedere scusa in primis a quella ragazzina e poi a
tutte le donne.
Difficile comprendere come una sola persona abbia potuto solidarizzare.
Tante donne ( avvocate, casalinghe, studentesse, lavoratrici) e alcuni uomini sono intervenuti ed espresso il loro sdegno.
La violenza contro le donne si nutre della banalizzazione, del poter persino giocare, sfottere, prendere in giro, perché come alcuni hanno scritto ...in fondo non è successo niente!
E se fosse successo a tua madre, tua sorella?
Qualcuno ha risposto " mi sarei fatto giustizia da solo"
La cultura patriarcale è l'humus della violenza di genere.
Nasce da qui, da queste affermazioni semplici che capiamo tutte e che ci fanno largamente comprendere quanta strada abbiamo da percorrere, partendo da un accaduto che non "merita" nemmeno un trafiletto tanto....
Le loro madri, sorelle,figlie tutte sante e intoccabili.
Le altre certamente isteriche e senza coraggio se non p...e.
Sintesi: violenza su violenza.

sabato 21 marzo 2015

I Ragazzi di Pioltello parlano del Fine Vita



Ieri sera a Pioltello c’era una atmosfera bella.
Sarà stata l’eclissi del secolo ma l’atmosfera, sin dal nostro arrivo al Ristorante alle 19, lasciava intravedere che sarebbe stata una serata eccezionale.
Decine di giovani, promotori dell’evento, ci aspettavamo.
Il giovanissimo segretario del PD  Simone Garofalo ci dice candidamente che mai si è sentito così coinvolto come stasera.
C’è  Eleonora Cardogna Segretario Nazionale dei Giovani Democratici, una bellissima ragazza dagli occhi dolci, penetranti, fiera di essere una di loro, nessuna arroganza.
C’è  Alberto Cazzaniga timido, deciso e con le idee molto chiare. 
E’il segretario dei GD di Pioltello.
Abbiamo parlato tanto a telefono, garbato,serio e risoluto.
C’è Saimon Gaiotto eccitato, parla delle tante cose belle che la sua amministrazione ha costruito nel passato, del vuoto nella città dopo la sconfitta, racconta la bellezza di Pioltello ad Englaro con un amore assoluto e incondizionato.
Penso che è un figlio del Sud e dell’emigrazione, il suo volto mi è famigliare.
Facciamo presto..alle 21 si inizia!
C’è Radio Radicale in un angolo. Registrano tutto.
Ci sono le mie amiche del Movimento SNOQ.
C’è Betty, Ancilla, Alice, Susy.
C’è il SEL, ci sono due consiglieri di maggioranza.
Ma ci sono soprattutto loro “i ragazzi di Pioltello” e sono in tanti.
Beppino Englaro è un gigante. Si alza sempre in piedi quando parla, inizia lentamente, è una progressione fortissima, diviene sempre più determinato. Io lo guardo e penso: questo è un UOMO.
Lui si commuove due volte, nel nominare e poi ringraziare i ragazzi.
Gli appare meraviglioso e incredibile che poco più che ventenni abbiano organizzato  una serata sul fine vita. Parla di Eluana e quanto ne fosse consapevole.
Fa venire la pelle d’oca osservare quegli occhi che diventano umidi.
Mina Welby  agita la Costituzione nella mano sinsitra e dice “questo è il mio vangelo laico”
"Io sono cattolica vado a messa ma distinguo".
La sala è piena. C’è una attenzione straordinaria.
I ragazzi annunciano di aver depositato e protocollato in quelle ore la Mozione per l’apertura dello Sportello per il deposito dei DAT/TB. I Consiglieri Comunali del PD hanno firmato e saranno protagonisti.
A mezzanotte e mezza  torniamo a casa.
Mina Welby è mia ospite.
Al mattino ci incontriamo in cucina, Io assonnata, lei sveglissima , mi dice  "sono felice, ieri sera è stata una serata speciale, quei ragazzi sono straordinari".
Ho rispensato alla commozione di Beppino.
Grazie ragazzi,
Grandi  uomini i Ragazzi di Pioltello.

venerdì 13 marzo 2015

Mio padre Giovanni Lanzilotta


Mio padre Giovanni Lanzilotta

Giovanni Lanzilotta nacque a Castellana il 23 febbraio 1917 figlio di Maria Silvestri, ortolana e Francesco Lanzilotta barbiere, rilegatore, socialista. Non conobbe suo padre che, come tanti giovani del Sud, fu inviato  a combattere in prima linea al fronte in una guerra che lo avrebbe ucciso, lasciando due bambini in tenerissima età orfani, insieme a una giovanissima moglie vedova.
Giovanni Lanzilotta era un bambino biondo e riflessivo, poco incline ai giochi cruenti di strada o all’attività sportiva, amava leggere, conoscere, studiare ogni scritto che gli capitasse tra le mani. Aveva degli occhi celesti e profondi e una intelligenza riflessiva. Decise in autonomia di voler continuare a studiare, alzando la mano quando il maestro chiese ai suoi scolari chi, dopo le elementari, avrebbe voluto iscriversi al ginnasio. La famiglia assecondò il suo desiderio e fu aiutato a studiare, da una madre tenace, da un nonno che gli fece da padre e da quella civiltà contadina che mai si sentì seconda a chi studiava, ma che riconosceva in se i suoi figli migliori.
Frequentò il liceo classico di Conversano, i suoi professori lo indirizzarono alla Facoltà di  Storia e Filosofia all’Università Cattolica di Milano, laureandosi nel 1939 con una tesi su Immanuel Kant. Negato per qualsiasi attività manuale, non sapeva piantare un chiodo alla parete e si spaventava se, nelle notti di estate, un pipistrello entrava in casa. Non era uno sportivo, ma amava il calcio
Tornato in Puglia non partì per la seconda guerra come “la Patria” richiedeva, si fece forza dell’essere figlio ed unico sostentamento di una madre vedova di già altro sangue versato e fratello di Domenico spedito a  difenderla. Giovanni Lanzilotta era per la pace e contro la guerra, a lui intesseva il teatro, Pirandello Jonesco, non certo sparare.
Iniziò la sua carriera scolastica, prima come docente e poi come preside presso i licei classici di Putignano e Monopoli.
Negli anni fu spettatore dei mutamenti sociali che videro il modo scolastico e gli studenti protagonisti di aspre lotte. Non comprese e non condivise l’assenza di progettualità nei confronti della Scuola e visse come un “tradimento” da parte dello Stato il progressivo mancato riconoscimento del ruolo primario degli insegnanti nella società, spinti in un inesorabile declino economico e sociale. La sua amarezza per come negli anni era cambiata la Scuola lo spinse a dissuadere una delle sue figlie ad  seguire il suo stesso indirizzo universitario.
La Politica, quella che alimentò l’anima vera della rinascita dell’Italia, fu la sua grande passione dopo la famiglia e i suoi studi.
Fondò la Democrazia Cristiana a Castellana insieme al Rag.Bini e pochi altri.
Vicesindaco del Comune di Castellana Grotte nel primo dopoguerra pose insieme a tutta l’amministrazione le premesse per quella che oggi è la Castellana moderna.
Non fu un attivista per molti anni, pur essendo cattolico nel più profondo, subì l’attacco della Chiesa locale  perché perseguì la convinzione di una città laica in uno stato laico.
Uomo di destra certo,ma mai succube o subalterno. 
Allontanatosi dalla partecipazione attiva alla Politica, si concentrò così nel nutrimento essenziale e conduttore della sua vita,  occupandosi così della  Famiglia e dei suoi Studi.
Continuarono le sue ricerche ed i suoi approfondimenti sia della Filosofia che coltivò specialmente nelle sue implicazioni con la teologia e la mistica (ne sono testimoni  i numerosi appunti su fogli sparsi, dai quali si evince come avrebbe desiderato approfondire alcune particolari tematiche, nella Bibbia, in Pasternak e in San Bonaventura) sia della Storia con particolare attenzione al Risorgimento Italiano.
Le sue due opere pubblicate riflettono in parte la passione e gli interessi delle sue ricerche. Con Gregorio Munno curò un’edizione critica e commentata del Minosse di Platone (Adriatica Editrice, Bari, 1948); in seguito pubblicò un’edizione critica, tradotta e commentata de La triplice via: incendio d’amore di San Bonaventura (Arti Grafiche De Robertis, Putignano, 1971).
Sposato con Myriam  Sgobba ebbe 7 figli da cui  fu  ed è sempre amato . Morì nella sua casa di campagna, sulla via di Polignano, il 9 ottobre 1992.



P.S.
Nessuno di noi figli lo vide mai piangere, accadde una sola volta quando uccisero Giovanni Falcone.
Fu un giorno di Maggio, l'Italia attonita per l'uccisione di Giovanni Falcone.
Mio padre ripeteva tra le lacrime "lo Stato è finito".
Nessuno di noi lo dimenticherà mai. 

martedì 3 febbraio 2015

Facce di bronzo senza eguali


Castellana meritava ben altra amministrazione

Leggiamo, ma non ci stupisce, che con DELIBERAZIONE N. 6 del 30/01/2015 il nostro comune si è costituito parte Civile nel procedimento per cui Il gup del Tribunale di Bari Rosa Anna Depalo ha rinviato a giudizio 13 persone, sindaco, ex assessori, segretario generale e funzionari del Comune di Castellana Grotte (Bari), per i reati di abuso d’ufficio, falso, occultamento di documenti e inottemperanza a provvedimenti del giudice del lavoro.
Stando alle indagini della Procura di Bari,gli imputati avrebbero "bloccato e, comunque, ostacolato l’avviato iter di assunzione di Oronzo Cisternino, vincitore del concorso per la copertura del posto di capo servizio-comandante di polizia municipale" indetto dal Comune nel 2001 e conclusosi con graduatoria finale nel 2006. Dopo l’insediamento del sindaco Francesco Tricase, nel dicembre 2007 la giunta ha sospeso l'esecuzione del bando. Il Tar e poi il Consiglio di Stato (giugno 2008) hanno accolto i ricorsi di Cisternino ordinandone l'assunzione, arrivata solo nell’agosto 2010, dopo la pronuncia del giudice del lavoro, affidandogli però l’incarico di vice (che ancora oggi ricopre) e non di comandante. Dopo la notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari, nel marzo 2012, gli imputati avrebbero commesso un nuovo abuso d’ufficio sopprimendo il settore di Polizia Municipale "al fine – scrive il pm nel capo d’imputazione – di sottrarre al comandante Oronzo Cisternino la possibilità di accedere alla posizione apicale di responsabile del servizio
In sostanza quindi Il comune si costuisce parte civile ( quindi richiede i danni) contro il sindaco e gli altri imputati nel processo Cisternino. La ovvia astensione dal voto di Tricase e Romanazzi non cambiano la sostanza dei fatti, la giunta ha deliberato quasi a voler dimostrare che la Giunta Tricase sia super partes e neutra sulla questione Cisternino.
Politicamente si apre uno scenario quanto mai aberrante e cioè che questa amministrazione non abbia un minimo di decenza in merito al ruolo che riveste e alle sue funzioni.
Qualsiasi cosa succeda, anche la richiesta di danni da parte della sua amministrazione contro se stesso non interessa! Figuriamoci quanto alla nostra amministrazione possano interessare le questioni relative alla cittadinanza, i rifiuti, le buche per strada, l’ecotassa.
Politicamente questo è indegno perché questa è una dimostrazione, l’ennesima di totale disinteresse del bene comune, essendo immuni da qualsiasi tipo di vergogna.
La costituzione di parte civile presuppone la convinzione da parte del soggetto che la esercita della colpevolezza del soggetto rinviato a giudizio e del fatto che dalla condotta penalmente rilevante ne sia scaturito un danno da risarcire, questo e' il contenuto della volonta' espressa,ora,se cosi' e',l'unica seria conseguenza dovrebbero essere le dimissioni, quantomeno della giunta che ha deliberato, nonche' del sindaco ufficialmente sfiduciato dalla sua giunta.
Questa aberrazione nasce dal fatto che il comune di castellana viene individuato nel rinvio a giudizio come parte lesa, perche' cosi' e', e questi per non sentirsi dire che non prendono posizione assumono questa delibera che di per se' e' sacrosanta se ne facessero scaturire tutte le giuste conseguenze, cioe' le dimissioni.
Invitiamo pertanto i Consiglieri Comunali di Opposizione D'Alessandro, Franca De Bellis,Michele Galizia, Simone Pinto,Pasquale Longobardi, Leo Frallonardo ad unirsi a noi e a chiedere le DIMISSIONI IMMEDIATE del Sindaco e della Giunta.

Mercedes Lanzilotta
ex Candidato Sindaco
Castellana 2.1