mercoledì 8 ottobre 2014

Tricase e l'incapacità di starsi zitto Un Sindaco Omofobo.


Il Sindaco di Castellana Grotte Franco Tricase ha perso, come Alfano del resto, una buona occasione per starsi zitto.

 Due considerazioni mi preme farle:

1- Strana cosa questa dichiarazione del primo cittadino.
Di solito (e fa bene) non si avventura in pensieri sulla vita politica nazionale.
Che accade? si vuole mettere in luce con Alfano?
La carriera di longevo politico castellanese non gli è bastata?
E' alquanto strano  l'allineamento con convinzione alla direttiva del Ministro dell'Interno Alfano. 

Direttiva anacronistica e illegittima quella che ordina ai Prefetti di impedire ai sindaci di trascrivere i matrimoni stipulati all’estero tra coppie omosessuali.
Il nostro eroe non era a conoscenza che non rientra nei poteri del Prefetto impedirne ai Sindaci la trascrizione.
Il Tribunale di Grosseto ha recentemente obbligato questi, non ravvisandone la illegittimità.

“Non può certo rientrare tra le prerogative del Prefetto quella di annullare di ufficio l’atto del Sindaco, posto che l’unica Autorità demandata a valutarne la eventuale illegitimità sarebbe esclusivamente quella Giudiziaria, e non certo quella di Pubblica Sicurezza.(cit. Avv. Davide Steccanella).”Sono tante le cose che probabilmente non sa, nella foga alla nuova sentinella delle Murge  sono sfuggite un pò di informazioni.

2- Un Sindaco è colui che rappresenta tutti, in primis le minoranze.
E' antica saggezza, forse troppo laica.
Un buon cattolico la possiede però.
Quello che però mi preme informarlo è  che non conosce Castellana,  non sa che tra i suoi concittadini ci sono molte coppie di fatto omosessuali donne e uomini.
Questo aspetto desta notevoli  preoccupazioni.
La sua omofobia lo rende cieco dal non vederli.

Nella bellissima campagna elettorale, che mi ha visto protagonista come Candidato Sindaco, ho garantito il registro delle coppie di fatto  nel nostro paese.
Mi hanno contattato molti omosessuali. Mi hanno ringraziato.
Certo ero l'unica che si è espressa nel programma,nelle piazze.Sono ben certa però di non essere l'unica consapevole dell’appartenenza di Castellana al mondo,come sono assolutamente consapevole che a Castellana vi è una  una parte della cittadinanza che non ha voce e diritti.
Una parte di Cittadini, donne e uomini, che si vergogna di avere un primo cittadino che non solo non  non li rappresenta ma pure omofobo.

martedì 7 ottobre 2014

Norlevo contraccettivo l'infermiere non prescrive




Le dimissioni della infermiera di Voghera, ben arrivate, non devono fare cadere sotto silenzio  l'ennesimo attacco alla 194:
allargare al personale infermieristico la possibilità di obiezione in tutti gli ambiti della professione,
persino il prelievo di sangue per l'ematochimica.
Basta dare uno sguardo su Google per avere un preciso quadro.
Non bastano 80% dei medici obiettori, l'obiettivo è chiaro. rendere la legge 194 impraticabile del tutto, puntando sul personale infermieristico.

Il rifiuto ha fatto scalpore perchè determinato da una Infermiera del Triage di un Pronto soccorso!
Sia chiaro in molti ospedale ogni notte vi sono ginecologi che rifiutano di prescrivere il  Levonorgestrel.
Sono i medici obiettori estremisti, quelli che dovrebbero essere allontanati dal servizio sanitario per le interpretazioni  a proprio gradimento.
Chiariamolo bene:
Il Levonorgestrel è un farmaco anticoncezionale come lo Iud, la pillola.
Semplicemente  è postcoitale. 
Non è una pillola abortiva, se c'è stata fecondazione non funziona.
Il limite delle 72 ore è posto per questa ragione. Null'altro.
A questo proposito la sentenza del TAR del Lazio 
sentenza 8465/2001 

“Norlevo” non contrasta con la legge n. 194/1978, poiché il farmaco autorizzato agisce con effetti contraccettivi in un momento anteriore all’innesto dell’ovulo fecondato nell’utero materno. Detta evenienza resta sottratta alla regolamentazione dettata dalla legge richiamata che, come in precedenza esposto, assume a riferimento una condizione fisiologica della donna di stabile aspettativa di maternità cui soccorrono, in presenza di una volontaria e consapevole scelta interruttiva, specifici interventi di assistenza sul piano sanitario e psicologico.
Come, del resto, illustrato dalle parti resistenti, il farmaco “Norlevo” esplica effetti di prevenzione della gestazione al pari di altri usuali metodi contraccettivi, quale lo “IUD” o spirale, che parimenti mirano a inibire l’impianto dell’ovulo fecondato e in ordine ai quali non si pone questione circa la qualificazione come pratiche abortive eccedenti i limiti stabiliti dalla legge n. 194/1978».


A rafforzare se non basta la descrizione, l'azione, c'è l' OMS (organizzazione mondiale sanità) che lo classifica nei farmaci di Classe 1,cioè di quelli che si possono prescrivere in assenza di diagnosi, quindi anche l'internista di turno in PS, su richiesta, deve prescriverla.

In quanto al ruolo dell' Infermiere di Triage 
l'Atto di Intesa Stato Regioni del 17/5/96),chiarisce che
 è “ il primo momento di accoglienza e valutazione di pazienti in base a criteri definiti che consentano di stabilire la priorità di intervento” I sostanza l'accesso alle cure non avviene sulla base dell'ordine di arrivo ma sulla priorità delle loro condizioni.  Il grado di urgenza di ogni paziente è rappresentato da un codice colore assegnato all'arrivo, dopo una prima valutazione messa in atto da un 
infermiere preposto a questo compito.

BASTA!
Le valutazioni mediche le fa il MEDICO.

L'infermiere del PS decide, in caso di una richiesta di Levonorgestrel, il codice di urgenza.
Nel caso di Voghera il codice che l'Infermiera avrebbe dovuto assegnare è il verde, le ragazze dovevano aspettare il turno e basta. Era si una urgenza ma differibile ai codici rossi e gialli presenti in PS.

La Politica si muova, ogni occasione è buona per scardinare la 194, perché…poi facciamo quelli che si scandalizzano degli estremisti islamici.

sabato 4 ottobre 2014

La Madre dell'Assassino

Ero in Sala Operatoria, non mi ricordo più nemmeno chi era il chirurgo che stava operando.
Non mi ricordo quasi nulla di quel giorno.
Solo l’infermiera che si avvicinò e mi avvertì che la Polizia mi cercava e urgentemente.
Chiesi il cambio subito.
Li avevano fatti accomodare in sala riunioni .
Entrai, tutta la mia vita professionale e privata mi attraversò.
Non mi riuscì di cogliere nulla nella velocità di nanosecondi che potesse essere di interesse per la polizia.
Mi aspettavano  due signori. Severi, sguardo preoccupato, grigissimi.
Mi mostrarono subito come nei Film il distintivo “Kriminalpolizei”
- Frau Doktor non è successo nulla a lei e alla sua famiglia, abbiamo bisogno del suo aiuto!
Cristo pensai, che cosa posso mai fare per questi.
Sono una anestesista e leggo troppi libri.
“ Dobbiamo andare insieme a casa sua e parlare con Frau Holzschmidt!”
Oddio ora scopriranno che le pago in nero qualche ora!!
 Ma c’era bisogno di venire qui in ospedale per una cosa così?
“La situazione è gravissima! Dobbiamo comunicarle che stamane abbiamo arrestato Karl!
E’ l’assassino della giovane psicologa, sì quella uccisa e poi stuprata un anno fa, nei boschi di Hozberg.”
Non è possibile, ha solo 19 anni, è un ragazzo mite. Ha da poco finito la maturità.
Frau Holzschmidt mi parla sempre di quanto meraviglioso e affettuoso è.
L’ho visto una sola volta, a Pentecoste due anni fa.  Anonimo. Un ragazzotto biondino slavato.Timido mi era apparso.
Lo aveva adottato che aveva solo un mese, una vita costruita per lui e soltanto per lui.
Era suo figlio vero, quello negato per anni da una endometriosi devastante.
La casa, il giardino, l’orto, i risparmi. Tutta una vita un solo progetto, la famiglia.
Suo marito voleva tanto che andasse all’Università, ma a lui piaceva la falegnameria.
“ si andiamo, ma come fate a esserne così certi?”
“ lo inchioda il DNA. Dopo averla massacrata si è masturbato sul suo corpo.
Dal materiale organico abbiamo le prove della colpevolezza.
Stamane quando lo abbiamo arrestato ha solo detto “vi stavo aspettando!”
Non mi ricordo più niente, solo il  volto di quella madre e la sua certezza
“Non è vero, mio figlio ha donato spontaneamente, insieme a suo padre, la saliva.
Tutti i maschi del Dorf lo hanno fatto, nessuno si è rifiutato! Lui non è colpevole“
Per 15 anni Frau Holzschmidt ha lavorato da me.
Hanno persino cambiato la Costituzione tedesca perché Karl per 10 anni mai mostrò pentimento.
La legge prevedeva 10 anni al massimo per un omicidio compiuto da un minorenne.
E’ in galera da 15 anni e la sua liberazione non è ancora prevista.
Non si è mai pentito, non ha mai chiesto perdono alla famiglia della ragazza.
Frau Holzschmidt per 10 anni ancora ha parlato del suo bravo ragazzo, della ferocia dello Stato, delle visite in galera mai soli, dei costi degli avvocati, dei giornalisti avvoltoi, ma mai, dico mai di quella ragazza  nel bosco a fare Jogging e ora non può più farlo per mano  di quel bravo ragazzo.


Nota a margine: Luogo e Nomi sono puramente inventati.
Fatti e accaduto no. La narrante è una mia grande amica che mai ha raccontato di quella giornata ad alcuno, oltre che a me.