mercoledì 27 marzo 2013

S.O.S. Femmincidio 8.3.2013






 











Comune di Castellana Grotte
S.O.S Femminicidio

 8/3/2013


Castellana,la nostra città, affronta questa giornata in maniera inconsueta raccogliendosi in questo bellissimo Salone dei Ricevimenti del nostro Comune, riflettendo sul Femminicidio e non  nell’ovvietà commerciale di questi tempi, quale giornata di consumo e di spesa.

Altro è l’otto marzo!
l’8 marzo del 1908  scoppiò un incendio, alla Cotton,  una fabbrica di camicie, a New York,  morirono  115 donne,operaie,  arse vive,intrappolate da un inferno di fabbrica dove erano costrette a vita di miseria, salari  bassissimi, ricatti  come la storia delle donne solo conosce. 
L'anno dopo Rosa Luxenmburg, una grande socialista massimalista, in Germania indì qulla data come gionata di lotta per le donne.

San Pietrobrurgo  8.03.1917 le donne organizzarono una grande manifestazione per sancire la fine della guerra e petra miliare della Rivoluzione di Ottobre.
In Italia questa data  vide un suo riconoscimento nel 1922, dal PCIm,ma solo  nel 1945 le donne dell’UDI, a cui facevano riferimentio le donne comuniste socialiste e del partito di azione, ne decretarono con continuità una data, appuntamento per la rivendicazione della lotta di genere.


Giornata quindi non di festa ma di ricordo, di  informazione e lotta per la parità.


Ma è  in America  che dobbiamo focalizzare il nostro sguardo,  80 anni dopo quell’incendio , in una enorme città lungo la linea di confine Messico/Usa nello stato del Chiahuaha,( esattamente così, come i cani):
Ciudad Jaréz.
Un enorme contenitore di disperati (1.5 milioni di abitanti)una cttà nata come barriera e  riempimento per  chi tentava di entrare negli USA e non riusciva a oltrepassare la cortina doganale,ma anche  di chi lì si fermava, trovando lavoro  nelle immense fabbriche che gli americani possiedono,  per sfruttare la manodopera a basso costo.
Ed è a Ciudad Jaréz che  donne, gran parte giovanissime, vengono assunte e, oltre allo sfruttamento estremo, subiscono e subivano violenze d’ogni genere, spesso uccise dopo essere state stuprate mentre si recavano o tornano dal lavoro.
Una città barbara e assassina, dove dal 1993 ad oggi 4500 donne sono scomparse e della gran parte di loro non si sa più nulla.
Sui  cadaveri ritrovati sempre tracce di violenza sessuale e quelle delle armi che le hanno ucciso. Sono donne dai 15 ai 30 anni. Giovanissime..
Usate per stupri di gruppo.
Orrori difficili da descrivere per pratiche di morte violenta e lenta .

Un film che ha raccontato  l’orrore di Ciudad Javèrez divenuta famosa con il Film Bordertown con la Lopez e Bandera , ha avuto il grande merito a dare una informazione internazionale.

Enorme è stato il lavoro politico delle femministe messicane, in particolare di Marisela Ortis e l’avvocato Lagarde.
Sono entrate in Parlamento  impegnando ogni risorsa e energia nella denuncia, a livelli sempre più alti sino all’ONU,raggiungendo importanti  come costringere  lo stato messicano a perseguire gli assassini. 
Ma
  l’efferatezza della violenza di genere  quella che ormai abbiamo imparato a chiamare FEMMINICIDIO (parola cacofonica difficile da imparare per quanto brutta) è un fenomeno globale, da Ciudad Jaréz , la città che ha aperto al mondo gli occhi sulla violenza di genere, agli USA, all’Europa.
Dagli inizi del 2000 una onda di informazione,denunce politiche e giudiziarie  costringono  tutti i paesi a confrontarsi,a guardarsi dentro e chiedersi quanto odio verso le donne in se è presente.
Femminicidio significa violenza, morte di una donna perché donna, cioè violenza di genere.
Le notizie che arrivano dall’India sono ancora più agghiaccianti,da lasciare impallidire anche Ciudad Javez…
Lo stupro  di gruppo sul bus sino alla morte della donna da paret di 5 uomini tra l’indifferenza dei passeggeri…nel 2012!
L’India
il  Paese del “mistero delle donne mancanti”, falcidiate dall’aborto selettivo, dall’infanticidio e la discriminazione socio-economica,
Un Paese dove  una donna viene violentata ogni 28 minuti, la violenza sessuale è una pratica silenziosa e NORMALE.


L’Italia oggi si interroga, l' Italia del  2012 : 112 donne uccise,  quasi ogni  72 ore la ripetizione di un rito macrabo, la morte di una donna per mano del marito, amante,  padre,  fratello, insomma  da un maschio che ne rivendicava il diritto di vita o di morte.
E’ una strage che non si ferma, che non conosce crisi, spargendo dolore  e lutti da troppi e lunghi anni.
Solo nel 2008 se ne comincia a parlare e le donne iniziano ad organizzarsi:
Da Niscemi ,la città di Lorena uccisa da tre amici dopo averla barbaramente stuprata, a Brescia la città Hina, la ragazza pachistana uccisa dal padre,fratello e cognato nel più “puro” stile del Femminicidio.
L’UDI, i centri antiviolenza e moltissime organizzazioni femminili, organizzarono la staffetta della Anfora, che le donne riempirono del loro dolore, manifestazione importantissima di sensibilizzazione della guerra che si è scatenata in una società malata. 
E’  un fatto culturale in primis, perché noi viviamo in un paese che solo nel 1981 abrogò il Codice Rocco che prevedeva solo sino a  7 anni di galera a chi uccideva una donna per rivendicare l’onore di famiglia offeso. 
Delitto d’onore contro la morale. Delitto non contro la persona.
Una donna italiana non era nemmeno elevata a dignità di essere vivente.
L’Italia è quel paese in cui da soli 50 anni le donne votano!
Persino l’adulterio era elemento di disparità con gli uomini italiani, attraverso la legge ignobile fascista che si  erano confezionati a loro piacimento, della  donna veniva ignobilmente colpito.
Una adultera  finiva in galera se il marito la denunciava, mentre i maschi potevano andare dove andavano.
Nella nostra città ancora si raccontano gli epici bordelli dei dintorni e delle prodezze dei famosi puttanieri locali, tutti rigorosamente sposati.
Paese dove solo nel 1996 lo Stupro passò a delitto contro la persone e non contro la morale.
Lo Stalking è reato solo dal 2009!
Una legge che ad oggi presenta delle lacune enormi visto che il 60% delle donne assassinate avevano denunciato il loro persecutore, ma non è bastato a salvarle dalla morte!

L’Italia è una  Nazione dove i Valori del Femminismo sono stati distrutti da questi ultimi 20 anni di immiserimento di ogni valore di rispetto verso le donne.
( inutile ricordare quante volte ci ha offeso il satiro sig.B, un cavaliere senza cavallo, con le sue continue battute sessiste,in cui non c’è  traccia di rispetto verso le donne ).
 Eppure nonostante questo l’Informazione e quindi l’opinione pubblica per ogni Femminicidio ritorna a parlare
- di “Raptus di Follia,
-        “non sopportava di essere lasciato”
-        oppure titolano con le motivazione dell’omicida: l’ho uccisa perché l’amavo e mi aveva lasciato”,
-        ”non sopportavo di vederla con un altro”,

-        la “amavo più della mia vita”.

Ma non per parafrasare la Littizzettto: ma che amore è quello che arma una mano omicida?

Ad uccidere sono uomini che odiano le donne.Non si agisce per raptus o peggio per amore,il movente è di un criminale e abbiamo a che fare con degli assassini.

Quello che però dobbiamo capire che non è solo l’assassinio ciò che caratterizza il femminicidio,ma tutte le violenze dirette alle donne:

-        la violenza domestica, quella che tante volte registriamo in PS ma a cui non sempre segue la denuncia da parte della donna, a cui si aggiunge una responsabilità diretta, quasi omertosa del Personale Sanitario.( dal racconto di un collega del Bassini di MIlano: era una di quelle che venivano spesso in pronto soccorso,l'avevamo dapprima scambiata  per isterica, eveva sintomi strani e mai collegabili o con un substrato clinico, poi  in successivi accessi la dimettemmo con lesioni per caduta per le scale, infine la vedemmo sorrdente in una  fotografia sul giornale, ammazzata dal marito.
Bisogna aggiungere che l’assenza di informazione, di centri antiviolenza (in questi ultimi anni  tutti i centri hanno visto vedere ridursi i finanziamenti pubblici,città governate da amministrazioni di destra e e di sinistra, vedi Firenze,
-        - Violenza domestica concretizzata negli abusi sessuali all’interno della famiglia e fuori,

-       -     Violenza perché la gonna della figlia è troppo corta,

-        -    Violenza sino alla morte per costringere la figlia a sposare l’uomo che le hanno destinato.

Dobbiamo chiarirlo bene Femminicidio è VIOLENZA CONTRO LE DONNE PERCHE’ Donne, 

Femminicidio è violenza contro il genere femminile,
 
Femminicidio è Negazione delle donne di appartenere a se stesse.

Femminicidio è Possesso, come si ha l’IFONE, la macchina, la schiuma da barba.

Femminicidio è l’urlo della prevaricazione di chi non accetta che la donna possa decidere del proprio corpo e della propria vita, del suo destino e del suo futuro.

Femminicidio è asserire chi decide a questo mondo con la violenza .

Femminicidio
rivela una patologia assassina nel mondo degli uomini, che naturalmente non sono tutti assassini, ci mancherebbe,ma è all’interno del mondo del maschio annidiata una malattia che deve essere combattuta su diversi piani e gli uomini si devono chiedere perché per poter guarire.
(DEDICATO A una bambina di 8 anni che anestetizzai forse nel 1988…
Dedicato a Liviana di Bosco Mesola, una compagna dell’UDI  ammazzata a 21 anni in Calabria dal cuoco dell’albergo dove era andata a fare la cameriera,uccisa in una notte perché non voleva avere rapporti sessuali  con lui, avevamo entrambe all'epoca 23 anni, io studentessa privilegiata lei amica mia nelle serate ferraresi di maggio.)